La questione energetica e la sua influenza sul tessuto industriale del nostro Paese sono sempre più pressanti. L’attuale situazione della Portovesme SRL ne è un esempio lampante, e Sinistra Futura esprime il proprio sostegno e solidarietà ai lavoratori dell’azienda, messi a dura prova da una crisi che sembra non avere fine.

Lo Sfondo
Il nodo centrale della vertenza attuale è il costante aumento dei costi energetici. Questa problematica ha portato Portovesme SRL sull’orlo di una grave crisi, con la minaccia di chiusura di reparti e dell’impianto di raffinazione di San Gavino Monreale. La situazione è così critica che alcuni lavoratori hanno adottato misure drastiche, asserragliandosi nella ciminiera della fabbrica in un atto disperato di protesta.

Conseguenze Imminenti
La mancata risoluzione di questa crisi ha ripercussioni dirette sull’occupazione. Parliamo di una possibile cassa integrazione per ben 1500 lavoratori e il licenziamento per altri 62 lavoratori interinali. L’urgenza è palpabile, e le soluzioni sembrano latitare.

Una Chiamata all’Azione
Sia il Governo Nazionale che quello Regionale sono chiamati a risolvere questa situazione, in linea con gli impegni precedentemente assunti, che, ad oggi, sembrano non essere stati mantenuti. L’azione estrema dei lavoratori mira a sollevare la “VERTENZA ENERGIA”, mettendo in evidenza che la soluzione a questi problemi non può limitarsi a semplici misure tampone come la cassa integrazione. Quello che serve è una vera e propria strategia per garantire un “LAVORO DIGNITOSO”.

Il Rischio Sociale
Se le problematiche attuali dovessero culminare nella chiusura permanente della fabbrica, si creerebbe un autentico dramma sociale, costringendo molte persone a migrare altrove in cerca di nuove opportunità. Questa potenziale migrazione forzata rappresenterebbe un colpo duro per l’intera comunità.

Conclusione
Da Sinistra Futura arriva un messaggio chiaro: il sostegno ai lavoratori della Portovesme SRL e l’invito alle istituzioni a prendere seriamente in considerazione le sfide attuali. La posta in gioco non riguarda solo il destino dell’azienda, ma l’integrità di un’intera comunità e il diritto dei lavoratori e delle loro famiglie a vivere dignitosamente nella loro terra.